Oggi 27 gennaio 2019 è la Giornata della Memoria e vogliamo celebrala ricordando le vittime dell’Omocausto, ovvero lo sterminio sistematico di gay e lesbiche nella Germania nazista e le persecuzioni nell’Italia fascista. Si stima che 50.000 persone LGBT abbiano perso la vita nei campi di sterminio al fianco di ebrei, rom, oppositori politici, disabili, malati psichici. La diversità non era contemplata dal regime nazifascista.
E così, a 74 anni di distanza dall’apertura dei cancelli di Auschwitz, è un dovere morale ricordare tutte le vittime della lucida follia umana. Follia che avremmo voluto non vivere più, ma la storia è fatta di ricorsi e la memoria è breve.
Un nuovo Olocausto si sta consumando nelle acque del Mediterraneo, nel deserto del Sahara, lungo le vie percorse da milioni di migranti, costretti a fuggire e a morire. Donne, uomini, bambini. Quanti saranno? Quali saranno i numeri che i libri di storia racconteranno? E come verremo ricordati noi? Allora si moriva in nome della purezza di una razza illusoria, oggi si muore in nome della difesa di un’Europa chiusa, come i nostri porti italiani.